Ad-Dakî al Mâzarî

Ad-Dakî al Mâzarî

Nato nel secolo XI a Mazara, ha soggiornato a Banû Hammâd capitale del regno ḥammâdita nell’odierna Algeria. Il suo nome per esteso, alla maniera araba con tutte le ascendenze, suona  ‘Abd Allâh Muḥammad ibn ‘Abî al Faraģ al Mâzarî. Studia in patria  e continua gli studi ad al Qayrawân nell’odierna Tunisia, con altri celebri maestri. Da uno, in particolare, è apprezzato come tra i più preparati conoscitori del Corano.  Tradizionista e giurista acclamato, soprattutto presta la sua opera in campo linguistico ed esegetico. Scrive un corposo volume di esegesi coranica intitolato Al-Isti’lâ’ e ancora un Ta’lîq mâlikita in cui risponde ad un migliaio di quesiti.  Emigra poi in Iraq e si stabilisce definitivamente ad Iṣbahân presso Baģdâd, dove non riesce ad occupare una posizione di primo piano in campo giuridico, perché lì il mâlikismo non gode più di popolarità. Preferisce dedicarsi agli studi linguistici e grammaticali, fino al punto da guadagnarsi la protezione del sultano al-Malik al-Adil Abû ‘l-Fath. Ciò anche in conseguenza delle aperture degli studiosi contemporanei al campo della filosofia e per le polemiche sorte tra gli imâm di Baģdâd. Proprio il sultano lo insedia a Iṣbahân per insegnare le discipline letterarie. Di fatto Ad-Dakî non insegna la scienza delle Tradizioni che risulta  da ora mortificata, Si afferma che ciò avviene per la maledizione lanciata contro di lui da un sayh, cui giungono le critiche di Ad-Dakî su insegnamenti e comportamenti. Una disputa simile si ripete con il celebre teologo e giurista Al-Gazâlî di cui diviene strenuo oppositore sulla riforma religiosa. Muore ad Iṣbahân in data imprecisata.

Di questo tradizionalista, in parte emarginato nella sua emigrazione in Iraq, e passato alla letteratura, resta l’accanimento contro chi non tollera di essere corretto da lui e ugualmente contro chi sostiene la riforma religiosa, anche se incline al misticismo e al sufismo.

M.A. De Luca, Giudici e giuristi nella Sicilia musulmana, Palermo 1989, 79-81. 

 

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